Imbarazzo mescolato
con un una buona dose di sorpresa, mi scombussolarono completamente. La vista
di quella ragazza, a differenza del nostro imbarazzante primo incontro, generò
in me un misto di sensazioni diverse, il cui accostamento risultava alquanto
singolare, ma dovevo riuscire a mascherare il mio caos mentale apparendo
tranquillo e disinvolto. Ero talmente concentrato ad impedire a queste
sensazioni di trasparire che avevo il timore di risultare inespressivo e
freddo. Dopo ciò che aveva combinato John davanti al ferramenta, era
praticamente impossibile non sentirsi imbarazzati, ma dovevo risultare
disinvolto, dopotutto non ero stato io a dimostrarmi infantile. Anzi, in quell’
occasione mi mostrai proprio freddo e privo di interesse per quella ragazza a
differenza di John, anche perché ero parecchio sovrappensiero a causa di Jane.
Infatti, mentre ero intento a caricare il pick-up tra tanti pensieri,
nemmeno la degnai di uno sguardo. Avevo notato solo ora che era in piedi
davanti a me la sua bellezza, ma ciò che mi attraeva era la positività che
trasmetteva. Appena ci vide notai un lampo di sorpresa e imbarazzo nei suoi
occhi, facendogli cadere di mano il beauty, che rovesciò il suo contenuto sul
pavimento. Silenzio generale. Pochi interminabili secondi sembravano un’
eternità in quel momento poiché carichi di imbarazzo e tensione, ma mi
precipitai comunque sui pezzi del beauty che mi erano vicini per riparare i
danni, mostrando disinvoltura e rompendo la tensione. “Grazie...” si limitò a
dirmi lei con voce candida ma nettamente imbarazzata.“Figurati...” risposi io
in maniera piatta, riacquistando la mia solita freddezza.
“Thea, come ti
dicevo, loro sono Erik e John” la mia pressione si stabilizzò realizzando che
Anne aveva rotto la situazione imbarazzante, riprendendo le presentazioni. Mi
limitai a stringere la mano a Thea che mi rivolse un debole sorriso, mentre
presentandosi con John sembrava essere anche leggermente accigliata. Ovvio! Con
quello che aveva combinato poco prima mi sembrava il minimo! John era sempre il
solito, parlava senza dare freni alla sua lingua.
“Bene ragazzi abbiamo
un lavoro da svolgere fuori...Lo steccato vicino il cancello non si dipinge da
solo” esordì Tom all’ improvviso.
“Ci vediamo presto
Althea!” John se non peggiorava le situazioni già imbarazzati non aveva l’
anima in pace. Un sorriso così radioso dopo la figura di prima era proprio
fuori posto, tanto che Althea rispose con un noncurante “Ciao” che conteneva
anche una lieve nota di disgusto. Lungo il luminoso sentiero costeggiato di
erba verde, che portava al cancello, John si rivolse a me ed esordì “Quella
ragazza è un po’ acida Erik...”.
“No...sei tu che sei
idiota...” risposi seccato dal suo commento e Nick scoppiò in una risata
sonora, aggiungendo “Erik vieni con me intanto che mi aiuti a prendere la
vernice”.
Seguii Nick fino al
pick-up e mentre prendevano i barattoli, esordì divertito senza che me l
aspettassi “Erik hai notato che carina la nipote di Anne? Suppongo avrà circa l
età tua...” Mi colse di sorpresa poiché sembrava che Nick, sapendo quanto stavo
male per Jane, volesse portare i miei pensieri in direzioni più piacevoli. Il
primo pensiero fu di rispondere a Nick che avevo la mente altrove, tuttavia il
mio amico voleva solo chiacchierare e, con una mezza risposta, confermai la sua
affermazione “Si è davvero carina...”.
“Anche più di Jane”
disse Nick sorridendo. Non potendo evadere il discorso mi rifugiai in un
argomento parallelo meno piacevole, nella speranza di chiudere la questione “La
ferita di Jane è ancora aperta, al momento mi sento alquanto chiuso. È
difficile da superare questo colpo Nick, soprattutto perché la ferita
stamattina si è riaperta e ora come ora mi sento confuso e deluso.” dissi
mostrandogli successivamente il cellulare con il messaggio di Jane.
Nick era sempre stato
sincero con me e tenevo molto in considerazione la sua amicizia, quindi appena
mi restituì il cellulare vidi nella sua espressione ciò che disse un secondo
dopo “Non lasciare ad una persona come Jane di rovinare il tuo futuro...Erik
credo solo che tu sia stato un po’ sfortunato, ma l’ esperienza ti insegnerà ad
inquadrare meglio le donne che incontrerai. Devi seguire ciò che senti, senza
avere blocchi, sarà proprio questa esperienza negativa con Jane a farti da
scudo appena fiuterai qualcosa che non va...”.
“Nick non hai torto e
mi fido dei tuoi consigli, però sono ancora confuso e segnato a causa di Jane.
Al momento so che hai ragione, ma il timore di soffrire nuovamente mi blocca”
risposi pensieroso.
“Vedrai Erik che
riuscirai a tirarti fuori da questa situazione...ora portiamo questi secchi di
vernice così finiamo il lavoro.” Aiutai Nick con i secchi e cominciammo il lavoro
che richiese parecchio tempo.
Mentre verniciavo lo
steccato i pensieri mi sommersero, portandomi alla mente di nuovo il dolore
causato da Jane, tutte le delusioni che mi aveva rifilato, ma anche le parole
di Nick. Notai che per la prima volta da molti giorni distolsi il pensiero da
Jane, portando la mia mente sul discorso di Nick. Ovviamente ,per aver prevalso
sul mio dolente chiodo fisso, riconobbi che qualcosa di vero c’ era nelle
parole del mio amico, però riportai poco dopo la mente ai ricordi di quella
sensazione di dolore e delusione. La mia mente era un vero vortice di pensieri
e passavo all’ improvviso da una questione all’ altra. La bellezza di
Althea… Ma c’ era qualcosa di più e il mio pensiero tornò a focalizzare quella
positività che trasmetteva, capendo che era quello l’ elemento di Althea che
aveva suscitato in me tanto interesse. La sua bellezza da sola infatti non
avrebbe mai portato la mia mente così lontano.
Quando il lavoro fu
concluso Anne e Althea uscirono per salutarci e sotto la luce del tardo
pomeriggio notai nuovamente la sua bellezza, che mi aveva davvero colpito per i
suoi lineamenti aggraziati che trasmettevano dolcezza, gli occhi marrone dallo
sguardo così intenso e la sua lunga chioma di capelli castani illuminati dal
sole. Pensai che era davvero carina, confermando a me stesso ciò che avevo
detto a Nick. Rimasi comunque concentrato a sistemare le ultime cose prima di
andarcene, mascherando questo mio pensiero perfettamente.
Una volta arrivato
all’ azienda, stanco e pensieroso salutai tutti e mi incamminai con la borsa
verso casa. Mentre me ne stavo andando Nick mi fece cenno di salire nella sua
auto e accettai volentieri il suo passaggio.
Durante il viaggio
Nick riprese la nostra conversazione domandandomi “Possibile che questa Jane ti
abbia tolto ogni iniziativa?” e con disinvoltura risposi “Sono deluso e ho
sofferto molto questi giorni”, suscitai una lunga risata in Nick, che quasi mi
infastidì, così mi sbrigai ad aggiungere “Nick certe esperienze negative sono
difficili da cancellare!”
“Anche per questo
esistono gli amici Erik...” disse e poi aggiunse “ Ho una brillante idea,
stammi a sentire” gli rivolsi lo sguardo e lui seguitò “Essendo mia moglie
molto amica di Anne, potremmo organizzare una cena a casa mia...e ovviamente
invito anche te e Althea...”.
Idea davvero geniale
pensai, se non ci fosse il problema che non mi sentivo pronto a presentarmi a
nessuna ragazza a causa del dolore che attanagliava il mio cuore. Nick comunque
aggiunse gioviale “Domani ti aspetto a casa mia Erik . Alle sette e mezza in
punto per una squisita cena con Althea”. “Nick non lo so...sono molto
confuso e rischio solo di essere impacciato e freddo...” dissi piazzando li
quella risposta talmente sincera che il mio amico disse comprensivo “Non
insisto Erik...però qualcosa per non rimanere schiacciato da questa delusione
devi fare...”
Già...dovevo fare qualcosa...ma in quel momento non avevo proprio forze
per reagire…
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