Erano gli ultimi
giorni del mese di maggio eppure l’aria era già così calda e umida. I
telegiornali preannunciavano una delle estati più calde mai registrate in città
negli ultimi anni. Provai un leggero sollievo al pensiero di lasciare la città
per tutta l’estate. Ma l’idea delle prossime tre ore in un taxi senza aria
condizionata, fece sparire il sollievo.
Abbassai il
finestrino e provai a chiudere gli occhi. Un leggero venticello animava i miei
capelli e asciugava la mia fronte sudata. Era difficile provare a rilassarmi
quando nella mente mille pensieri si urtavano tra loro per riaffiorare. Solo
qualche mese prima, quando i miei genitori mi avevano dato la notizia, ero così
contrariata all’idea di partire; il solo pensiero di non vedere tutti i giorni
Claire, la mia migliore amica, e suo fratello Matt, mi faceva rabbia. Poi però
le cose cambiarono così velocemente che il desiderio di evasione aveva preso il
sopravvento e mi aveva convinta addirittura a partire in anticipo, esattamente
dieci giorni prima della mia famiglia. Mi ero ripromessa di non pensare a Matt,
eppure eccole lì, quelle parole..”ti- amo- Althea”..che martellavano
ripetutamente nella mia mente. Ma Matt era fidanzato! Non poteva amarmi..no!
Io lo avevo sempre
considerato come un fratello, eravamo cresciuti insieme, e il fatto che lui
avesse infranto quell’equilibrio, mi infastidiva. Non amavo Matt, di questo ero
certa e lui lo sapeva, glielo avevo detto.. ma lui non aveva voluto capirmi e
mi aveva baciata. Di sicuro la sua ragazza mi avrebbe odiata se l’avesse
scoperto, e quando avevo deciso di dirglielo io stessa, di confessarle che in
realtà provavo solo un grande affetto per lui, ero convinta che avrebbe capito.
Che stupida, pensai.. Ovvio che non l’avrebbe fatto. E quel bacio non voluto,
mi aveva rovinato le amicizie e la reputazione. Le ragazze che incontravo
camminando per strada, quelle che un tempo chiamavo amiche, ora si tenevano ben
strette i loro fidanzati, come se io potessi rubarglieli con uno sguardo.
Patetiche.. L’unica che mi aveva creduta e sostenuta, era stata Claire, che
seppure sapeva dei sentimenti del fratello per me, non aveva mai forzato le
cose e aveva preferito che fosse stato lui a rivelarmeli. Per giorni mi ero
chiusa nella mia stanza, rifiutando le chiamate che sapevo essere di Claire e
di Matt. Dovevo pensare.. e fu quello il momento in cui rielaborai la proposta
dei miei genitori e la trasformai in una occasione, la mia possibilità di fuga.
Mi feriva l’idea di lasciarli, ma chissà, magari dopo i prossimi tre mesi, la
gente avrebbe dimenticato l’accaduto, le “amiche” mi avrebbero salutata come un
tempo e Matt sarebbe tornato dalla sua fidanzata, scherzandoci su all’idea di
quella dichiarazione. Più che altro, era quello che mi auguravo..
Involontariamente,
afferrai la mia borsa strattonata dal movimento brusco del taxi, e mentre il
tassista imprecava contro un altro conducente che non aveva rispettato la
precedenza, mi accorsi che alcuni oggetti vi erano caduti: lo specchietto, il
mio lucidalabbra al lampone e…quel foglietto bianco ripiegato. Sapevo che
cos’era, solo non credevo di averlo messo in borsa. Non potevo crederci..
Praticamente stavo portando con me un frammento di quel “tutto” che volevo
lasciarmi alle spalle. Era il suo biglietto.. una specie di lettera in cui mi
spiegava cosa amasse di me; era stato quasi due anni a reprimere quel
sentimento sapendo quale sarebbe stata la mia reazione, ma doveva dirmelo, non
riusciva più a nasconderlo.. mi aveva dato quel biglietto solo una settimana
prima della mia partenza, mentre tornavo a grandi passi a casa e lui mi
seguiva. Non gli avevo detto nulla dei miei programmi estivi ed ero soltanto
corsa via senza salutarlo. Mi piangeva il cuore a sapere di essere stata così
fredda con lui, ma era necessario, mi avrebbe capita, prima o poi.
Mentre gli occhi,
leggendo, scorrevano veloci sulle parole che lui mi aveva scritto, notai che la
mia mente evitava da sola “quelle parole” in fondo alla pagina, quelle stesse
parole che mi aveva pronunciato e che ora vedevo accompagnate da un ‘Per sempre
tuo, Matt’. Improvvisamente squillò il mio cellulare, era un messaggio e, come
se stessi facendo una cosa che non dovevo, richiusi frettolosamente quel foglio
e lo infilai nella borsa. Presi il telefono, era Claire, un altro dei suoi
lunghi messaggi :
‘Ehi Thea, volevo solo augurarti buon viaggio e ringraziarti per la
telefonata di qualche giorno fa.. ho salutato da parte tua Matt come mi avevi
chiesto.. sai, lui è molto dispiaciuto di questa tua decisione, ma capirà.. Su
via, non voglio annoiarti.. Ero passata a casa tua questa mattina per
risalutarti ma tua madre mi ha detto che eri già partita. Eh si, in fondo ci
siamo salutate ieri pomeriggio.. mi mancherai amica mia.. ma promettimi che mi
chiamerai appena arrivi. Kiss, Cla’. Sarebbe mancata tanto anche a me, anzi,
già mi mancava, ma ci saremmo sentite tutti i giorni comunque. Le risposi:
‘Ciao Claire, mi dispiace che sei venuta senza trovarmi ma, come ti dicevo
ieri, sarei partita presto.. mi mancherai anche tu.. Sappiate che vi voglio
bene. Thea’. Avevo detto a Claire che sarei andata in montagna ma non il posto
preciso; non lo avevo omesso per mancanza di fiducia, ma temevo che se Matt
l’avesse saputo, mi avrebbe senza dubbio raggiunta. In fondo Claire sapeva
questo, lo aveva capito, quindi non chiese di più. Misi il cellulare in borsa e
accantonai la tentazione di rileggere i vecchi messaggi dei miei più cari
amici.
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