lunedì 5 dicembre 2011

Spesso fingiamo di ascoltare chi ci parla...

annuiamo, sorridiamo, ci mostriamo sorpresi, appoggiamo qualunque sia lo stato d'animo di chi ci parla, felice, triste, arrabbiato, deluso, come se davvero fossimo partecipi non solo di quel discorso ma proprio di ciò che prova, sente. Ma in realtà ascoltiamo passivamente, perchè la nostra mente in simultanea si domanda quando quella conversazione, effimera, banale, finirà: si mette in moto un meccanismo di conto alla rovescia, e pur di arrivare al fatidico zero, elargiamo consigli generosi. Poco ci importa in realtà se la nostra amica è in pena per il ragazzo che le piace così tanto, che non l'ha richiamata, o se nostra madre ha litigato con la sua vicina pettegola, o se l'amica della tua amica ha bisogno di consigli su cosa indossare al suo primo appuntamento, scarpe basse o tacchi alti? jeans o completino sexy? Siamo superficiali non per i discorsi che facciamo ma per i discorsi, le frasi, le battute che non ascoltiamo per davvero. Arriverà un giorno in cui quell'amica, tua madre e persino quell'amica della tua amica non ci saranno più e desidererai anche per pochi istanti poter riascoltare la loro voce, poter essere partecipe di quelle conversazioni noiose o inutili, perchè rendendoti partecipe ti hanno fatto sentire vivo/a, ti hanno fatto sentire importante. Ascoltare non costa nulla e chi ci rivolge la parola ci fa un dono che, troppo presi da noi stessi, dalle nostre cose, fatichiamo ad apprezzare e notare. 

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